25 Aprile 2020.
75° anniversario della liberazione dall’occupazione nazista e dal regime fascista in Italia.
“Dopo l’8 settembre 1943, con l’annuncio dell’armistizio, la dissoluzione dell’esercito, l’occupazione tedesca e l’avanzata anglo-americana, inizia per gli italiani il periodo più drammatico della Seconda guerra mondiale. Dopo un’ininterrotta serie di guerre di aggressione che, a partire da quella all’Etiopia nell’autunno del 1935, rappresentano una costante della politica estera nazionale, tocca all’Italia divenire teatro di scontri tra eserciti, e tra eserciti e popolazione civile. Le città bombardate, lo sbarco alleato, l’occupazione tedesca; e anche la guerra partigiana, i renitenti nascosti, le zone di montagna rastrellate, la guerra civile, cioè l’oggetto della nostra narrazione e delle nostre analisi, sono il risultato di una scelta che viene da lontano. La guerra feroce, appiccata anni prima in luoghi distanti, esotici, in qualche modo fantastici (l’Etiopia, l’Albania, la Grecia, le immense steppe russe), ha ormai intaccato il suolo nazionale, fin nelle vallate alpine, nei borghi sonnecchianti di provincia. In patria, solamente dal ’43, dopo lo sbarco in Sicilia degli Alleati, la vocazione guerriera e i sogni di grandezza imperiale disvelano compiutamente la loro carica distruttiva.”
Santo Peli,
Storia della Resistenza in Italia (Einaudi)